Museo Diffuso sala "G. di Giovanni"
Il Museo diffuso per le Arti e la Cultura contemporanea è stato realizzato e completato nell’anno 2015 a seguito della partecipazione del Comune di Taormina al Bando, pubblicato sulla G.U.R.S. n° 30 del 02/07/2010, relativo alla “Valorizzazione di contesti architettonici, urbanistici e paesaggistici connessi alle attività artistiche contemporanee”, emanato dal Dipartimento Regionale del Beni Culturali e dell’Identità siciliana a valere sul P.O. FESR 2007/2013 – Asse III, linea di intervento 3.2.3.2, prevedendo la selezione di progetti finalizzati allo sviluppo di infrastrutture culturali e ad investimenti nella cultura inclusa la protezione, la valorizzazione e la tutela del patrimonio culturale contemporaneo, anche mediante l’adeguamento di immobili appartenenti al patrimonio pubblico inutilizzati, abbandonati o incompiuti.
Il Progetto, finanziato per un importo complessivo di €. 1.598.985,65 con €. 20.000,00 di cofinanziamento, ha permesso la riqualificazione del Palazzo dell’Ex Pretura, sul Corso Umberto n.61, oggi sede della Casa del Cinema gestita dalla Fondazione Taormina Arte e della Sala Giovanni di Giovanni nella Ex Chiesa di Sant’Agostino in Piazza IX Aprile.
Questa Sala è stata intitolata nel 1999, a Monsignor Giovanni Di Giovanni, nato a Taormina da Giovanni Battista e da Caterina Corvaja il 23 giugno 1699, giurista e teologo, Inquisitor fiscale del S. Offizio e Giudice di Monarchia, autore de “L'ebraismo in Sicilia” (PA 1748)
Oggi ospita il prezioso Fondo Antico della Biblioteca Comunale e parte del Fondo in Lingue straniere e viene utilizzata per mostre tese alla valorizzazione di espressioni artistiche contemporanee e del prezioso patrimonio bibliografico cittadino, come gli incunaboli e le cinquecentine.
Dal punto di vista architettonico la Sala è caratterizzata da una copertura con falde inclinate, mediante capriate di legno e “coppi” alla siciliana. I lati lunghi sono movimentati dalla presenza di quattordici lesene e grandi nicchie, che ospitano armadi in legno per la conservazione e l’esposizione dei libri antichi.