San Domenico
Il convento dei domenicani fu il terzo monastero ad essere edificato a Taormina. Esso fu fondato nel 1374 e completato nel 1383. La sua origine e la sua storia sono legate al frate domenicano Damiano Rosso, discendente degli Altavilla e Principe di Cerami. Questi, divenuto frate, donò tutti i suoi beni, compreso il palazzo poi trasformato in convento, all’ordine religioso dei domenicani, e al frate Girolamo de Luna, nobile taorminese che con la sua predicazione di missionario convinse i taorminesi a volere un convento di frati Predicatori.
Il frate domenicano, Damiano Rosso, quando nel 1430 fece definitiva donazione di tutti i suoi beni al convento, pose una clausola il cui contenuto si conobbe solo nel 1886. Era l’anno del passaggio allo Stato dei beni ecclesiastici e pertanto, anche del San Domenico allorquando il funzionario incaricato dallo stato si presentò all’ultimo frate rimasto, tentando di strappargli le chiavi di mano, il domenicano reagì rivelando un antico testamento agli eredi di Damiano Rosso. L’antica pergamena, rimasta segreta fino ad allora, diceva che il convento stesso sarebbe ritornato agli eredi qualora i monaci lo avessero abbandonato. Fu così che i Principi di Cerami eredi dei Rosso di Altavilla, poterono prendere possesso dell’edificio che successivamente venne trasformato in albergo nel 1896, suscitando così grande fascino tra i suoi ospiti che divenne uno degli Hotel più famosi e lussuosi d'Italia.
Le 40 celle dei frati furono trasformate in eleganti stanze.
Rimase aperta al culto solo la chiesa dell’ex convento (dedicata a Sant’Agata), che però fu distrutta dai bombardamenti del 9 luglio 1943. Sui suoi ruderi sorge oggi la sala congressi dell’albergo, che ancora conserva i resti degli altari minori.
All’ex convento si accede attraverso un grande portale secentesco, ove è posto lo stemma dell’ordine monastico dei domenicani, scolpito in marmo. Superata la hall dell’attuale albergo, si nota il chiostro, a pianta quadrata con sette archi, per ogni lato, che poggiano su 29 colonne. Un altro chiostro più piccolo, è costituito da sei arcate per lato, con archi poggianti su 25 colonnine.